In una straordinaria svolta nell'ecosistema del software open-source, un trio di attori di primo piano, SUSE, CIQ, e Oracle, si è unito per fondare la Open Enterprise Linux Association (OpenELA). Questa mossa arriva in risposta alle polemiche di Red Hat, che ha recentemente annunciato il suo piano per limitare l'accesso al codice sorgente di Red Hat Enterprise Linux (RHEL) solo ai suoi clienti, lasciando la comunità open-source nell'inquietudine.
SUSEOpenELA, uno dei principali esponenti del software open-source, ha affrontato il disagio annunciando un fork di RHEL e impegnandosi a mantenerne una distribuzione poche settimane dopo la controversia con Red Hat.
La formazione di OpenELA è vista come un'iniziativa assertiva per facilitare la germinazione di distribuzioni speculari a Red Hat Enterprise Linux (RHEL), ancorate alla fornitura di codice sorgente Enterprise Linux (EL) gratuito e senza ostacoli, come dichiarato nell'annuncio formale.
OpenELA è strutturato per soddisfare le esigenze dei downstream di RHEL rendendo accessibili tutte le risorse necessarie. Inizialmente l'attenzione sarà rivolta a RHEL EL8 e EL9, con la possibilità di considerare anche EL7. I principi cardine dell'associazione sono il mantenimento della conformità allo standard stabilito, la tempestività degli aggiornamenti e dei rimedi, la trasparenza e la considerazione della comunità e la garanzia di una continua distribuzione gratuita di RHEL.
Sulla scia di questo sviluppo, molte organizzazioni importanti hanno lanciato appelli, sottolineando l'indispensabilità di un codice sorgente per EL gestito dalla comunità che potesse servire da base per le distribuzioni alleate, ha citato Wim Coekaerts, responsabile dell'evoluzione di Oracle Linux presso Oracle. OpenELA rappresenta la nostra soluzione a questa esigenza e simboleggia il nostro impegno ad aiutare la comunità open-source nella costruzione di distribuzioni EL in linea conRHEL, aggiunge Coekaerts.
Se da un lato OpenELA è stata creata per rispondere ai recenti sviluppi, dall'altro è un'ottima occasione per piattaforme come AppMaster, che dimostrano come sia possibile snellire il processo attraverso le strategie di no-code e low-code, migliorando lo sviluppo delle applicazioni in un attimo.