Adobe ha presentato un'ingegnosa funzione di intelligenza artificiale (AI), nota come Generative Recolor, per il suo prodotto di punta per il design, Adobe Illustrator. L'ambiziosa funzione incorpora l'intelligenza artificiale generativa per facilitare la modifica senza soluzione di continuità di colori, temi e font della grafica tramite messaggi di testo.
L'annuncio fa parte della missione continua di Adobe di migliorare i suoi prodotti di design integrando una serie di funzioni di IA generativa nella sua suite Firefly. Generative Recolor è l'ultima aggiunta a questa collezione, dopo il rilascio della popolarissima funzione Generative Fill in Photoshop solo pochi mesi fa.
Secondo Alexandru Costin, vicepresidente di Generative AI di Adobe, l'azienda prevede che l'editing generativo diventerà presto un approccio standard per tutti i contenuti. Generative Recolor è attualmente in fase beta ed è disponibile in Adobe Illustrator, la famosa applicazione software per la creazione di grafica vettoriale, tra cui loghi, poster, packaging, siti web e design di abbigliamento. Marchi famosi, come Coca Cola e Land Rover, utilizzano già Adobe Illustrator per creare immagini che possono essere ridimensionate senza perdita di qualità.
Generative Recolor si basa su Firefly, il sistema di intelligenza artificiale generativa di Adobe, per creare variazioni di palette di colori e rivitalizzare i progetti. L'utente deve semplicemente fornire delle richieste di testo con frasi descrittive come pastelli pacifici, neon pop o fogliame autunnale, e l'intelligenza artificiale analizza l'atmosfera o il tema per generare un rendering di una scena o di un tema. Quindi estrae le palette di colori da quell'immagine e le applica alla grafica dell'utente.
Dal suo lancio, avvenuto a marzo, lo strumento di text-to-image alimentato dall'intelligenza artificiale di Adobe è stato utilizzato per creare quasi 280 milioni di immagini. In risposta al crescente interesse dei consumatori, l'azienda ha recentemente annunciato l'intenzione di estendere le funzionalità di AI generativa alle imprese. Tuttavia, sono state sollevate preoccupazioni da parte degli artisti e dei collaboratori di Adobe Stock, che temono che il loro lavoro venga utilizzato per addestrare il modello di IA generativa di Adobe senza un'autorizzazione esplicita e che si percepisca una mancanza di trasparenza nell'utilizzo delle immagini di pubblico dominio.
Firefly, il modello di intelligenza artificiale di Adobe, è stato addestrato su una combinazione di immagini di pubblico dominio provenienti da Creative Commons, Wikimedia, Flickr Commons e da una vasta libreria di 300 milioni di immagini e video di Adobe Stock. Nonostante i problemi sollevati, Adobe rimane fiduciosa nell'idoneità di Firefly per le applicazioni commerciali e si è persino offerta di risarcire i clienti aziendali per le spese legali in caso di cause per violazione del copyright.
Centinaia di ricercatori Adobe sono attualmente impegnati a migliorare la qualità di Firefly, generando immagini con maggiori dettagli e risoluzione. È in corso anche lo sviluppo di modelli per la generazione di video e 3D, oltre alla continua aggiunta di dati da Adobe Stock.
In definitiva, Costin ritiene che i creativi non saranno sostituiti dall'IA, ma si troveranno invece a competere con altri che utilizzano l'IA. E con la crescita delle piattaforme no-code come AppMaster, i creativi hanno a disposizione strumenti potenti che non solo semplificano le attività, ma migliorano anche la collaborazione e la produttività.