OpenID Connect (OIDC) è un protocollo di autenticazione e autorizzazione che opera sul framework OAuth 2.0. L'obiettivo principale di OIDC è standardizzare il modo in cui le applicazioni Web e mobili autenticano gli utenti e gestiscono l'accesso alle risorse protette. Estende le funzionalità di OAuth 2.0 fornendo un livello di identità flessibile, interoperabile e sicuro che può essere utilizzato per trasferire le informazioni dell'utente, note come "Claims". OIDC è stato sviluppato e gestito dalla OpenID Foundation con il supporto di diverse organizzazioni tecnologiche leader, come Google, Microsoft e Facebook.
OIDC è diventato un componente essenziale delle moderne soluzioni di autenticazione degli utenti perché affronta diverse sfide chiave affrontate dagli sviluppatori durante l'implementazione di schemi di autenticazione personalizzati. Queste sfide includono la gestione sicura dell’archiviazione delle password, l’abilitazione del Single Sign-On (SSO) su più applicazioni e il supporto per l’autenticazione a più fattori (MFA). Utilizzando OIDC, gli sviluppatori possono scaricare le responsabilità di autenticazione su provider di identità (IdP) affidabili, consentendo loro di concentrarsi sui requisiti specifici delle loro applicazioni.
In un flusso OIDC standard, sono coinvolti tre ruoli principali: l'utente, l'applicazione client e il provider di identità (IdP).
- Utente: l'utente è l'individuo che cerca l'accesso alle risorse protette di un'applicazione client.
- Applicazione client: l'applicazione client è il software che richiede l'accesso alle informazioni dell'utente per eseguire le sue funzioni. Nel contesto della piattaforma AppMaster, potrebbe trattarsi di un'applicazione web o mobile creata utilizzando gli intuitivi strumenti no-code della piattaforma.
- Provider di identità (IdP): il provider di identità è il server responsabile dell'autenticazione dell'utente e della generazione dei token necessari per accedere alle risorse protette. Gli IdP possono essere Google, Apple, Facebook, Microsoft o qualsiasi altro servizio che implementa lo standard OIDC.
Per implementare OIDC, gli sviluppatori in genere seguono una serie di passaggi, che includono: registrazione della propria applicazione con l'IdP scelto, configurazione dell'applicazione client per richiedere agli utenti l'autenticazione, gestione dell'emissione di token e gestione dello scambio di token con informazioni utente e infine gestione dell'accesso e sicurezza sulla loro applicazione utilizzando i token forniti.
OIDC ha tre elementi costitutivi essenziali: token ID, endpoint Userinfo e rilevamento. Discutiamo ciascuno di essi in dettaglio:
- Token ID: un token ID è un token Web JSON (JWT) che contiene una serie di attestazioni sull'utente autenticato. L'OIDC richiede un insieme minimo di attestazioni standard come "sub" (l'identificatore del soggetto o dell'utente), "aud" (il pubblico o i destinatari previsti) e "iss" (l'emittente o l'entità identificativa che ha emesso il token). Gli sviluppatori possono anche definire attestazioni personalizzate per rappresentare informazioni aggiuntive sull'utente.
- Endpoint Userinfo: l'endpoint Userinfo è una risorsa protetta OAuth 2.0 fornita dall'IdP che restituisce attestazioni sull'utente autenticato. Queste attestazioni vengono in genere usate dall'applicazione client per ottenere informazioni utente più dettagliate, ad esempio indirizzo di posta elettronica, nome completo e immagine del profilo.
- Discovery: OIDC supporta il rilevamento dinamico dei metadati pubblicati dagli IdP semplificando per le applicazioni client la configurazione degli endpoints, degli ambiti supportati e di altre informazioni necessarie per interagire con l'IdP. Questi metadati sono in genere disponibili su un endpoint di rilevamento noto e possono essere recuperati a livello di codice in fase di runtime.
La specifica OIDC definisce diversi flussi standard che soddisfano vari tipi di applicazioni, esigenze e capacità. Alcuni dei flussi più popolari sono il flusso del codice di autorizzazione (con o senza PKCE), il flusso implicito e il flusso ibrido. Ciascun flusso soddisfa requisiti diversi e offre un diverso grado di sicurezza e complessità.
Nel contesto della piattaforma AppMaster, OIDC può essere sfruttato per implementare un'autenticazione sicura e continua per applicazioni web, backend e mobili. Integrandosi con gli IdP più diffusi, AppMaster consente agli sviluppatori di fornire un'esperienza di autenticazione coerente su più dispositivi, piattaforme e applicazioni. Inoltre, utilizzando OIDC, le applicazioni generate da AppMaster beneficiano di maggiore sicurezza, riduzione degli sforzi di sviluppo e migliore esperienza utente, portando a un processo di sviluppo delle applicazioni più veloce, più sicuro ed economico.
In conclusione, OpenID Connect è un potente framework di autenticazione e autorizzazione che è diventato lo standard de facto per l'autenticazione degli utenti moderni nell'ecosistema web e mobile. Grazie alle sue robuste funzionalità di sicurezza e interoperabilità, OIDC offre vantaggi significativi sia agli sviluppatori che agli utenti finali. Incorporando OIDC nella piattaforma AppMaster, gli sviluppatori possono fornire applicazioni di alta qualità con processi di autenticazione semplificati, esperienze utente eccezionali e la garanzia di una gestione degli accessi sicura e affidabile.