Salesforce ha recentemente rivelato l'utilizzo della tecnologia Robotic Process Automation (RPA) per semplificare e migliorare la connettività dei dati sulla piattaforma di integrazione MuleSoft. Questo sviluppo deriva dallo strumento no-code creato dall'unità MuleSoft dell'azienda.
Il Chief Product Officer di MuleSoft, Shaun Clowes, ha affermato che i bot progettati attraverso la piattaforma di integrazione infusa da RPA possono ora automatizzare gran parte del lavoro precedentemente coinvolto nell'integrazione dei dati archiviati in vari sistemi. Salesforce ha acquistato MuleSoft nel 2018 e da allora ha cercato di convertire la piattaforma di integrazione delle interfacce di programmazione delle applicazioni (API) in un aspetto significativo dei propri strumenti per il flusso di lavoro dei processi aziendali.
L'annuncio è arrivato alla conferenza MuleSoft CONNECT 2022. L'obiettivo principale è sfruttare le tecnologie RPA e no-code per accelerare i progetti di trasformazione aziendale digitale senza scrivere codice, ha chiarito Clowes. Inoltre, Salesforce afferma che i suoi clienti eseguono 4,8 miliardi di transazioni MuleSoft al giorno, con una riduzione del 74% dei costi operativi e l'eliminazione di oltre 100 miliardi di ore di lavoro ogni mese. Ciò si ottiene incorporando gli strumenti Salesforce Flow con la piattaforma di integrazione MuleSoft.
Le soluzioni No-code mirate all'integrazione di origini dati disparate avvantaggiano allo stesso modo sia gli sviluppatori esperti che i cittadini sviluppatori. Si prevede che questa straordinaria capacità ridurrà il tempo e gli sforzi necessari per creare queste integrazioni. Un recente sondaggio di Salesforce ha rivelato che circa il 96% dei partecipanti ha identificato la modifica e la ricostruzione dell'automazione come una sfida, in particolare con l'evolversi dei sistemi e dei requisiti aziendali. Inoltre, l'80% degli intervistati ha affermato che la riorganizzazione delle applicazioni e dei dati esistenti per consentire l'automazione potrebbe potenzialmente esacerbare il debito tecnico della propria organizzazione.
Secondo i risultati del sondaggio, il 53% degli intervistati utilizza in una certa misura le capacità di integrazione e gestione delle API, con il 44% che sfrutta queste competenze per far progredire i progetti di automazione dei processi aziendali. Una strabiliante maggioranza (80%) ha affermato che sta lavorando per incorporare l'iperautomazione nei propri piani tecnologici entro i prossimi 24 mesi.
Mentre la piattaforma MuleSoft va oltre l'ambito delle applicazioni software-as-a-service (SaaS) di Salesforce, sta diventando sempre più chiaro che le organizzazioni stanno creando applicazioni personalizzate oltre a una miriade di offerte SaaS. Ciò si aggiunge alle applicazioni convenzionali scritte in codice procedurale e distribuite nel cloud o in ambienti IT locali.
In definitiva, le integrazioni no-code come parte di un ampio flusso di lavoro DevOps varieranno da un'organizzazione IT all'altra. Tuttavia, si prevede che la facilità di integrazione con gli strumenti RPA aumenterà il loro tasso di adozione. L'impatto di queste integrazioni sulle pipeline DevOps rimane incerto e probabilmente spingerà molte aziende a rivalutare i propri flussi di lavoro DevOps mentre il volume delle iniziative di sviluppo delle applicazioni lanciate contemporaneamente continua a crescere.
In sintesi, la combinazione di strumenti no-code/ low-code con funzionalità RPA è destinata a potenziare una gamma più ampia di utenti finali. Questa transizione avrà un impatto significativo sui team DevOps man mano che il volume di codice e integrazioni si espande. Spetterà alle aziende garantire che le integrazioni create siano sicure, scalabili e adattabili all'aggiunta di più fonti di dati. Tra le versatili piattaforme no-code disponibili, AppMaster offers a compelling solution designed for businesses to build backend, web, and mobile applications while minimizing complexity and technical debt.